sabato 30 maggio 2015

Mojito Mediterraneo

Finalmente sabato, per molti inizia il weekend, come iniziarlo al meglio se non incontrarsi con gli amici per un aperitivo?

La ricetta di oggi che vi proporrò riguarderà un cocktail, il Mojito, sì ma quello Mediterraneo, dal gusto particolare e pungente, con ingredienti, come si evince dal nome, nostrani!  









Ingredienti: 
per 1 persona

1 succo di limone
2 cucchiaini di zucchero di canna e 1 di zucchero bianco
2 pachino tagliati in 4
3 foglie di basilico
soda
ghiaccio tritato
1/3 rum bianco Bacardi Superiore



Preparazione:




Prendere un Tumbler medio (bicchiere utilizzato per cocktail lunghi), versarci dentro 2 cucchiaini di zucchero di canna e 1 di zucchero bianco, spremere il limone e tagliare 2 pachino ogni uno in 4 pezzi e aggiungere 2 foglie di basilico.
Una vota creata la base riempire il bicchiere di ghiaccio tritato e aggiungere il Bacardi  bianco, mescolare e aggiungere la soda fino a completare il bicchiere.
Mescolare di nuovo il drink e aggiungere la foglia di basilico per la presentazione.

Salute!  






venerdì 29 maggio 2015

Speck & Pistacchio

Oggi vi presento questo primo molto veloce da preparare ma ricco di sapore che lascerà a bocca aperta gli amanti del Pistacchio.
Per la riuscita del piatto la cosa importantissima, se non lo preparate voi, è il pesto di pistacchio di Bronte.

Dopo varie aziende che ho provato la migliore è Bacco con un altissima percentuale di pistacchio di Bronte, 80% che insieme ad olio extra vergine di oliva, sale e pepe sono gli unici ingredienti di questo favoloso  prodotto.





L’altro ingrediente fondamentale oltre alla pasta ( come recita una famosa pubblicità) è lo speck e per l’occasione ho scelto il re degli speck il Sauris, dell’ azienda Wolf.
E’ una delle specialità più rinomate e caratteristiche di Sauris. Prodotto da cosce magre di suino, grazie ad un’antichissima ricetta tuttora rispettata e alla lenta stagionatura, acquista una morbidezza ed una dolcezza uniche. Non ci sono segreti nel modo di affumicare. Legna di faggio, fuoco ed esperienza. Un affumicatura a freddo, dolce e lieve che dona ai prodotti l’inconfondibile profumo di Sauris in ogni fetta.







Ingredienti: 
per 4 persone

400g Mezzi Rigatoni-26 De Cecco
200g Speck di Sauris
½ vasetto di pesto di Bronte Bacco
Olio extravergine q.b.
½ scalogno
Panna fresca q.b.
Parmigiano Reggiano 24 mesi q.b.
Sale Grosso integrale di Sicilia q.b.
Pepe Nero q.b.



Preparazione:


Prendere un Wok o una padella, riscaldarla e versarci olio extravergine, tagliare lo scalogno e farlo rosolare.
Tagliare lo speck a julienne e fare rosolare con lo scalogno, aggiungere il pesto di Bronte e alcuni cucchiai di panna finché il condimento non risulti troppo corposo per condire la pasta e lasciare cuocere per 5 minuti.
Salare abbondante acqua e portarla a bollore, cuocere i mezzi rigatoni, scolarli e saltarli nel condimento, aggiungere Parmigiano Reggiano grattugiato e pepe macinato al momento e impiattare.
Servire Caldi.

giovedì 28 maggio 2015

Prosciutto e Melone

Il sorbetto al melone è un dessert rinfrescante da proporre a fine pasto o a merenda durante giornate di caldo intenso, per godersi un dolce al cucchiaio delizioso e leggero. Questa variante che vi vado a proporre la utilizzeremo come antipasto,prosciutto e sorbetto al melone.





Ingredienti: 
per 4 persone

500g di polpa di melone
150g di zucchero
200 ml di acqua
3 fette di prosciutto di Parma





Preparazione:


Riposare una vaschetta di acciaio nel freezer o un tupperwere con il coperchio.
In un pentolino fare sciogliere lo zucchero con l’acqua a fuoco basso finche non si ottiene uno sciroppo, che si farà raffreddare.
Sbucciare il melone ,privato di tutti i semi frullatelo per 2/3 minuti fino ad ottenere una polpa omogenea e raffreddare in frigorifero.
Adesso unite la polpa allo sciroppo e versate il composto nella vaschetta, coprite con un coperchio o stagnola e mettere in freezer.
Dopo una mezz’ora tirare la vaschetta fuori dal freezer e mescolare bene il composto,ripetere questa operazione per 6 volte a distanza di mezz’ora l’una dall’ altra.
Pian piano il sorbetto al melone inizierà a ghiacciare, dovrete rompere bene i cristalli di ghiaccio che si formeranno. Alla fine dovrete ottenere un composto morbido e cremoso. Fate riposare per una notte.
Prima di servire il sorbetto al melone, lasciatelo a temperatura ambiente per circa 5 minuti, in modo che si ammorbidisca.
30 minuti prima di servire il sorbetto nelle coppette, prendere il prosciutto, quest’oggi vi faccio provare un altro fantastico parma dell’ azienda Pio Tosini. La ditta Pio Tosini, produce prosciutti di Parma di alta qualità, sia con osso che disossati. Le caratteristiche uniche del prosciutto Pio Tosini derivano da una lenta e sapiente lavorazione condotta ancora dagli eredi del fondatore, arrivati alla terza generazione.
Partendo da una rigorosa selezione delle migliori cosce suine provenienti dalla pianura padana e terminando con la stagionatura all’aria naturale di Langhirano prolungata per un periodo minimo di 15-16 mesi. Il risultato delle cure conferisce al prodotto una profumazione delicata e dolce dovuta al ridotto contenuto di sale e, allo stesso tempo, un’eccellente consistenza al taglio.
Tornando alla ricetta, prendere le fette di prosciutto, privarle del grasso e farle rosolare in padella, una volta raggiunta una buona croccantezza asciugarle con la carta assorbente, privarle di olio in superficie e spezzettarle a coriandoli per guarnire le coppette di sorbetto.
Il freddo-dolce inizialmente azzera l'impatto sapido del prosciutto. Poi lappato il gelato sentirai salire la croccantezza dei cristalli e il sale confrontarsi con la dolcezza. 






Consigli:

se per errore il vostro sorbetto al melone risulterà completamente ghiacciato in una delle fasi di rimescolamento, non disperate! Lasciatelo a temperatura ambiente quel tanto che basta a staccarlo in blocco dalla vaschetta, quindi tagliatelo a pezzi e frullatelo nel mixer. Rimettetelo nella vaschetta e continuate con le operazioni di mescolamento.


mercoledì 27 maggio 2015

Spaghetti a Vongola

Quando si pensa ad un piatto di mare il primo che ci viene in mente è il classico spaghetti alle vongole, come fare per esaltare tutto il sapore?
Gustarli in riva al mare potrebbe essere una soluzione, un'altra e non mi stancherò mai di ripeterlo, è la scelta della materia prima.
Partiamo dalla scelta delle vongole,ci sono quelle di allevamento che si riconoscono da quelle pescate grazie alle“antenne”che sono quasi attaccate,  mentre distanti per quelle pescate.
Le vongole più comuni sono le Veraci che si trovano nel Mar Tirreno  presentano striature in rilievo sul guscio e sono più grandi, i Lupini si pescano nel Mar Adriatico, hanno una forma più tonda e sono lisce sul guscio a differenza delle Veraci queste ultime non si trovano allevate.
Vado contro tendenza ma quelle che preferisco sono i Lupini, li trovo decisamente più saporiti e delicati allo stesso tempo.  
Per la pasta rimango fedele alle tradizioni, spaghetti a vongole nasce a Napoli anche se oggi lo troviamo in ogni paese del mondo, e a Napoli venivano utilizzati i vermicelli, uno spaghetto più spesso, io in particolare ho scelto lo Spaghettone n 03 di Benedetto Cavalieri.

Formato classico della tradizione italiana (diametro 2,5 mm). Richiede una speciale miscela di semole; semole di grani duri coltivati nelle soleggiate e ventose  colline del sud.
Lo spaghettone   si ottiene con una trafila, costruita in una speciale lega di bronzo, con fori fresati ad imbuto per dare una pressione delicata nel momento in cui l’impasto prende la sua forma.
L’essiccamento a bassa temperatura per circa 40 ore, permette una perfetta osmosi tra carboidrati e proteine; si ottiene così una equilibrata cottura dal nucleo alla superficie, una “deliziosa masticabilità” ed un perfetto amalgama con i condimenti


Tempo di cottura: 15-16 minuti… ma “ne vale la pena!”



Ingredienti: 
per 4 persone

400g Spaghettoni Benedetto Cavalieri
1 Kg di Lupini
1 Spicchio d' aglio
1 Mazzetto di prezzemolo fresco
1 Acciuga sotto sale
Olio extravergine di oliva q.b.
Pepe nero q.b.
Sale grosso integrale di sicilia


Preparazione:

Controllare le vongole se contengo sabbia, eliminare quelle con il guscio rotto, una volta selezionate ponetele nel colapasta con una ciotola sotto e sciacquare per bene finchè non sarà più presente la sabbia nella ciotola.
Prendete una padella capiente, riscaldatela e versateci l'olio, lo spicchio d'aglio e l'acciuga spezzettata, (utilizzo l'acciuga o la pasta d'acciuga per dare più sapore ai piatti di mare) una volta pronto il soffritto versateci le vongole e coprire con un coperchio.
Spegnere il fuoco quando le vongole si saranno aperte tutte (non più di 5 minuti per non compromettere la tenerezza del frutto).
Scolate le vongole e mantenere il sugo per il condimento.
Salate abbondante acqua e portarla a bollore, lo spaghettone di Benedetto Cavalieri richiede una pentola molto grande.
Terminata la cottura della pasta versatela nella padella contenente il sugo e mandatela a fuoco basso, questo procedimento è fondamentale per far si che gli spaghetti rilascino tutto l'amido andando a formare una cremina fantastica, sembrerà come se aveste aggiunto la panna!!!
Servire la pasta ben calda non prima di aver aggiunto al piatto le vongole messe da parte in precedenza il prezzemolo tritato e una spolverata di pepe.


 

martedì 26 maggio 2015

Matriciana o Amatriciana ?

Salve,
oggi parliamo di un altro piatto storico del centro-italia la Matriciana, è uno di quei piatti dove non occorre stravolgere la ricetta originale per ottenere ottimi risultati, ma la cosa importante è la scelta delle materie prime.
Iniziamo dal guanciale, quello scelto per voi è di Pedrazzoli in particolare della linea Luxury.
Dedicata a chi ricerca l’eccellenza e ideata come una collezione di ‘gioielli enogastronomici’ la Linea Q+ Luxury Food è una linea extra, di produzione limitata, caratterizzata dall’eccellenza delle materie prime utilizzate e dall’inconfondibile bontà ed eleganza conferita dalla lavorazione tradizionale dei prodotti.Il Salumificio Pedrazzoli presenta in questa linea i suoi prodotti migliori nati da anni di esperienza norcina e ricerca della massima qualità del gusto e della tipicità. La Linea Q+ Si compone di dieci prodotti più cinque prodotti dedicati al nero di Parma. I nomi sono un omaggio ai luoghi umidi delle terre della pianura padana e alla tradizione contadina-norcina di un tempo.I prodotti, che seguono scrupolosamente tutte le indicazioni previste nei disciplinari di produzione e ripropongono le più autentiche ricette della zona, sanno meravigliare e soddisfare il palato dei più preparati intenditori di salumi.

Il Carrobbio



TIPOGuanciale stagionato
CARATTERI
Aroma: delicato con retrogusto speziato
Peso medio: Kg 1,5
Stagionatura: minimo 3 mesi
PECULIARITÀ
Privo di derivati del latte
Senza glutine


I pomodori utilizzati per il sugo sono i datterini, pomodori particolarmente dolci che conferiscono al sugo un dolcezza unica ed esaltano la sapidità del guanciale.
Se non si ha disposizione un orto dove poter coltivare questa prelibatezza consiglio il datterino di così com'è, un azienda che segue il Decalogo dell' Eccellenza, partendo dal controllo del seme, i terreni coltivati sono esclusivamente i 300 ettari di proprietà nella Piana del Sole, le piante utilizzate sono allevate nei vivai di proprietà e trapiantate direttamente nei campi, la coltivazione è organizzata per appezzamenti omogenei e di piccole dimensioni. Ogni singolo lotto non supera mai i 5 ettari e ciò consente un controllo constante e preciso di tutte le fasi di crescita della pianta e di maturazione dei frutti.La Raccolta avviene man mano che i frutti sono maturi sulla pianta, assecondando il loro naturale processo di maturazione. La raccolta viene fatta esclusivamente a mano, rispettando ciascun frutto come fosse unico.La lavorazione avviene entro pochissime ore dalla raccolta e non prevede lunghe cotture.  





La pasta non meno importante per la riuscita del piatto, consiglio di utilizzare la De Cecco che considero tra le aziende "commerciali" la migliore in assoluto, per il suo gusto e la capacità di tenere la cottura, in particolare per la Matriciana i Vermicelli 170. Il formato è lungo e a sezione rotonda, di spessore variabile tra 2,08 e 2,14, sono originari del napoletano ed è uno dei formati di pasta più antichi.



Ingredienti: 
per 4 persone

400g di Vermicelli 170 DeCecco
300g di Guanciale Carrobbio di Pedrazzoli
500g di datterino rosso fresco o 2 barattoli datterino pelato in succo Così com'è
150g pecorino romano grattugiato  Brunelli
1 pugno di sale grosso integrale di sicilia
1 pepe nero



Preparazione:

Tagliare a fette il guanciale dello spessore di 1 cm circa, ritagliare le fette a striscioline.
Riscaldare una padella e versare il guanciale a fiamma bassa per permettere al guanciale di sciogliersi ( cosa molto importante perchè per questa ricetta non si utilizza l'olio ma solamente il grasso rilasciato dal guanciale per cuocere il sugo).
Prima che il guanciale diventi troppo croccante aggiungere i datterini tagliati a metà.
Mentre il sugo cuoce ( tempo di cottura circa 30 minuti), riscaldare abbondante acqua, salata con sale grosso integrale di sicilia e portare a bollore per cuocere la pasta.
Cotti i Vermicelli, scolarli e saltarli nella padella del sugo, mantecare con il pecorino romano e una spolverata di pepe.
Servire Caldi.



Consigli:

Per assaporare a meglio tutti i singoli ingredienti utilizzati, non usare assolutamente odori come aglio,cipolla o basilico e non utilizzare olio di oliva per il sugo.








lunedì 25 maggio 2015

La Pasta: il "Re" della Dieta Mediterranea

Era doveroso parlare della Pasta al nostro secondo appuntamento, alimento fonte di carboidrati complessi, è certamente il cibo storicamente più presente sulla tavola della Dieta Mediterranea, con un consumo pro-capite di 28 kg annui l’Italia si piazza al primo posto seguita dal Venezuela con 12,7 kg. E’ la prima fonte di energia dell'organismo, ritenuta così tanto importante, che la sua privazione, secondo gli studiosi e i sostenitori della dieta mediterranea, comporterebbe delle conseguenze: mal di testa, problemi di memoria, affaticamento dei reni.
Un ulteriore elemento a favore della pasta è che contiene un aminoacido, il triptofano, che stimola la produzione di serotonina, neurotrasmettitore che agisce sull'umore, donando una sensazione di benessere e appagamento. Quest’oggi parliamo della Pasta all'uovo confezionata e non.
Come nella realizzazione della pasta fatta in casa la domenica, vengono utilizzate solo le migliori uova e la migliore farina.
La paziente lavorazione artigianale è fondamentale per ottenere un prodotto unico nel suo genere, sia per le straordinarie caratteristiche di leggerezza e digeribilità che per l’elevata capacità di assorbire i sughi, proprietà che la rende capace di esaltare ogni tipo di preparazione.


Combattuto tra due aziende leader del settore, dopo varie degustazioni ho proclamato il vincitore, viene dalle Marche e si chiama Filotea. La pasta all'uovo Filotea viene realizzata secondo l’antica ricetta Marchigiana, seguendo alla lettera lo stesso processo di lavorazione usato dalle nostre nonne.



Se invece si vuole fare la pasta in casa oltre alle varie tecniche di lavorazione, spesso tramandate, il consiglio è sempre lo stesso, l’accuratezza nella scelte delle materie prime: Uova e Farina.Le Uova di Paolo Parisi non hanno rivali.Nasce qui l’interesse di Paolo per le sue capre, da un’intuizione e un desiderio: dare un gusto nuovo all’uovo bianco.Così le formidabili livornesi razzolano a terra e si nutrono di cereali e latte di capra: una combinazione che fornisce le proteine necessarie alla produzione di uova e regala un inaspettato ricordo di mandorla.Il risultato pare strabiliante: uova bianchissime, albume più ricco e tuorli molli, grassi, leggeri...Oggi l’azienda agricola di Paolo Parisi ha duemila galline che producono mille uova al giorno. Se gli chiedi che cos’ha di speciale il suo uovo, lui risponde così: «Potrei raccontare mille balle su proteine, Omega 3, quantità di acqua eccetera. La verità l’ha detta un giorno un bambino che l’ha mangiato: “Quest’uovo sa più di uovo”».





Abbiamo tutti un dovere: quello di tutelare l’ambiente e le generazioni future. 
Perché la salute (quella nostra, ma soprattutto quella dei nostri figli) è importante.
Per questo siamo orgogliosi di essere Artigiani.

Per questo facciamo farine biologiche e per questo le maciniamo a pietra naturale
Produciamo colori, non opere d’arte. I nostri colori sono le nostre farine, le opere d’arte sono il pane, la pizza i biscotti, le torte, i grissini, la pasta.

Così si presenta il Mulino Marino.
Tutti i cereali trasformati dal Mulino Marino sono biologici certificati.
Tutte le farine oltre ad essere macinate in purezza sono prive di additivi aggiunti ( Latte e derivati, vitamine, conservanti, malto e derivati ecc.) 

Vengono macinate a pietra naturale seguendo le caratteristiche dei singoli cereali e lasciate integrali o setacciate senza alterarne i principi nutritivi. 
L’ attività artigiana permette di scegliere il meglio e trasformarlo al meglio grazie all’esperienza acquisita sia nella periodica martellatura delle pietre, sia nel seguire costantemente tutte le fasi della trasformazione.
La macinazione per mezzo delle pietre consente di avere la presenza del germe nella farina e di ottenerla in un unico passaggio senza scaldarla. Questo procedimento fa sì che la farina sia più nutriente, più digeribile e più profumata.




Ingredienti: 
per 10 persone

1 Kg di farina di grano tenero Mulino Marino
10 Uova Paolo Parisi


Preparazione:



Setacciate e disponete la farina a fontana sul piano di lavoro, poi formate un incavo nel centro e rompetevi, una alla volta, le uova che avrete tenuto a temperatura ambiente.
Cominciando dall’interno, mescolate le uova con una forchetta o con un cucchiaio, prendendo man mano la farina dai bordi;  lavorate poi con le mani l’impasto dall’esterno verso l’interno, amalgamando tutta la farina che si trova sul piano di lavoro.
Nel caso l’impasto non dovesse raccogliere completamente la farina o risultasse leggermente duro, aggiungete uno o due cucchiai di acqua tiepida  e continuate a impastare fino a quando non risulterà liscio e compatto .
Avvolgete dunque la pasta ottenuta nella pellicola trasparente e lasciatela riposare per circa 1 ora in un luogo fresco e asciutto.
Dopo il riposo, la pasta fresca risulterà più morbida ed elastica: preparatevi  quindi a stenderla. Infarinate il piano di lavoro e dotatevi di un mattarello. Prima di stenderla appiattite il vostro panetto effettuando una leggera pressione con le dita. Una delle tecniche migliori per stendere la sfoglia è arrotolare un'estremità dell'impasto sul mattarello, tenere ferma con una mano l'altra estremità della sfoglia e far scorrere quindi il mattarello. Occorre fare pressione quando si spinge il matterello verso l'esterno e diminuire la pressione quando si sposta il mattarello verso l'interno. Fate fare un quarto di giro alla sfoglia e ripetete lo stesso movimento fino a quando non avrete ottenuto lo spessore desiderato.
Continuate a lavorare con il mattarello, tenendo presente che la sfoglia dovrà avere uno spessore di circa 0,5 mm . Quando avrete ottenuto il giusto spessore, potete ottenere i formati di pasta desiderati.





sabato 23 maggio 2015

Seguire questo blog potrebbe mettere a repentaglio le proprie finanze...

pensavo ad un modo originale per potermi presentare (d'altronde è la prima impressione quella che conta!) e quale se non quella di postare la ricetta di Pizza, Prosciutto & Fichi?
All interno di questo blog riporterò tutte le mie esperienze culinarie che ho accumulato con il passare del tempo grazie al mio lavoro, ma grazie sopratutto alla mia passione per il cibo.

Pizza, Prosciutto & Fichi 

una ricetta tradizionale romana dove non occorre cucinare nulla, se la pizza la comprate al forno, vi ruberà 5 minuti ma con dei risultati sorprendenti, l'unico consiglio è l'accuratezza nello scegliere gli ingredienti.



Gli ingredienti sono semplici ma la scelta della materia prima è fondamentale per un ottima riuscita.

Se siete romani o vi trovate di passaggio nella capitale la migliore pizza bianca a mio avviso è del Forno Roscioli.
E' soffice e croccante grazie all 'altissimo livello d'idratazione, condita a crudo solamente con olio extra vergine di oliva spremuto a freddo e sale integrale di Sicilia. Per l'impasto utilizzano lievito di birra fresco, con una concentrazione di 1g ogni 1000g di farina, una vera pizza d'autore.
Per i fichi le varietà in Italia sono innumerevoli: vi sono fichi bianchi con buccia che va dal verde al giallo e fichi neri con buccia che va dal rosso al violaceo.
Questi ultimi, in particolare il Brogiotto Nero, sono i miei preferiti da impiegare per questa ricetta.
Sono medio-grossi, con buccia verde scuro-blu violaceo, fenditure chiare e polpa rosso vivo, dall'ottimo sapore, maturi a metà settembre.
In fine la scelta del Prosciutto, qui ci sarebbe da argomentare per una giornata intera.
Consiglio un prosciutto stagionato dai 24/30 mesi, con una percentuale di salatura bassissima per far apprezzare la qualità della carne e l'aggiunta di nient'altro , in poche parole il Parma perfetto.
L' azienda che rispecchia queste caratteristiche e confeziona dei prodotti fantastici è la S. Ilario.
S. Ilario fondata nel 1968 conserva ancora le tecniche di produzione di allora, partendo dalla scelta della materia prima, selezionando solo cosce di suino dal peso di almeno 14 kg e dotate di un alta percentuale di grasso conferendo al prosciutto una morbidezza e dolcezza unica.
Rispetto alla media dei suoi concorrenti, il prosciutto S. Ilario rimane dolce, fresco e delicato, grazie alla salatura molto dosata, alla presenza abbondante di grasso, a una stagionatura lenta che punta alla naturalità e viene ancora fatta principalmente con un gioco di chiusura e apertura delle finestre.
Per tale motivo dà il meglio di se nelle riserve, nei crudi affinati anche oltre i 30 mesi, nel corso dei quali acquistano sapore, aromi, eleganza ed evoluzione organolettica.


Ingredienti: 
per 8 persone

1 kg di Pizza Bianca
10 Fichi Neri
300g di Prosciutto Crudo



Preparazione:

Prendere dei quadrati di pizza bianca, tagliarli a metà. Sciacquare i fichi sotto l'acqua corrente e asciugarli con un panno di cotone. Tagliare i fichi a metà e adagiarli sulla pizza, successivamente farcirla con il prosciutto.

Tempo di preparazione 5 minuti.


consigli:

Per evitare di far colare i fichi e inzuppare la pizza, consiglio di farcirla e mangiare subito.
Un altra variante che a me piace molto è di utilizzare la crescentina o gnocco fritto in sostituzione della pizza bianca.